Storie di ordinaria utopia è un progetto di gruppo nato durante il corso di Progettazione Grafica con il Prof. Mauro Bubbico presso l'ISIA di Urbino.
Il tema era appunto quello dell'utopia, il risultato due numeri di una micro rivista a taglio scientifico con poster allegato.
Ogni pubblicazione contiene una storia fittizia inerente una macchina utopica, con conseguente epilogo tragico, poiché un'utopia, in quanto tale, resta irrealizzabile.
N.1 LA MACCHINA DELLA MEMORIA
Argomento di questo numero è la scoperta di un diario, di lettere e del progetto di una macchina risalenti alla fine del XIX secolo dello scienziato Friedrich Hausmann, che dedicò la sua vita alla scoperta di un modo per risvegliare i ricordi insiti nella memoria genetica. Egli credeva che sollecitando i tessuti fibrosi del cervello tramite particolari stimoli elettrici, fosse possibile risvegliare nel paziente i ricordi di un antenato.
Secondo testimonianze ricavate dal suo diario lo studioso sembrerebbe essere riuscito infine a creare e utilizzare la macchina benché i risultati non furono quelli sperati.
Tecnica di stampa: Risograph
N.2 LA MACCHINA DEI DESIDERI
Questo secondo numero tratta di "quantica dei desideri": un team di studiosi cinesi, finanziato e tenuto segreto dal loro governo, ha lavorato alla realizzazione di un dispositivo capace di individuare ed interagire con i singoli quanti. Secondo le loro teorie queste particelle sarebbero interconnesse tra loro e in grado di ordinarsi a formare un struttura stabile e, in poche frazioni di secondo, spostarsi nella parte opposta dell'universo creando qualcosa di completamente diverso. La loro idea era di poter controllare i quanti con la semplice focalizzazione mentale e l'ausilio di un pad "magnete quantistico".
Da questo punto i dati ritrovati sono molto confusi, gli unici documenti certi pervenuti sono i necrologi dell'intero team.
Tecnica di stampa: Digitale
