Riccardo Lopez's profile

The Circus of Sulfur Dreams

The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-I-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]

expo in Forte Prenestino (ROME 2010)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-II-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
expo in Forte Prenestino ROME (2010)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-III-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
expo Circuiti Contemporanei (TERAMO, march 2011)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-IV-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
first expo MOCOBO Gallery (ROME 2010) 
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-V-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-VI-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
expo in Forte Prenestino ROME (2010)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-VII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
expo in Forte Prenestino ROME (2010)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-VIII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
expo in Forte Prenestino ROME (2010)
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-IX-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-X-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XI-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XIII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XIV-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XV-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XVI-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XVII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XVIII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XIX-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XX-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XXI-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XXII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XXIII-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus of Sulfur Dreams

´IMPRESSIONI`
-XXIV-
lambda print on aluminium 3,5mm
unique piece
[by Riccardo Lopez]
[ph.sub.: Sylvia Di Ianni]
The Circus Of Sulfur Drams

The Movie Project
part 1
The Circus Of Sulfur Drams

The Movie Project
part 2
THE CIRCUS OF SULFUR DREAMS (Il cerchio dei sogni di zolfo)

L'idea nasce da una collaborazione fra i due artisti Riccardo Lopez e Sylvia Di Ianni, decisi a fondere le loro diverse culture e "visioni" per la creazione di tavole, illustrate con tecniche diverse, di un personaggio immaginario, senza tempo e senza alcun riferimento alla contemporaneità; il progetto però si ferma dopo pochi mesi per trasformarsi in qualcos'altro, in materia viva, prende corpo e movimento attraverso la sperimentazione di Sylvia che inizia ad introiettare la sua creatura fino ad incarnarla, vestendosi dei suoi abiti e disegnando il proprio viso come fosse un nuovo ritratto dell'immagine precedentemente pensata. Riccardo studia e registra il soggetto istantaneamente, nel momento stesso in cui nasce: non ci sono prove o messe in scena simulate e poi riprese nuovamente in un ambiente ricreato e scenografato. I due artisti solo dopo un sopralluogo di qualche ora nel sito prescelto, si avviano a comporre questo particolare viaggio all'interno di un'area tanto vasta quanto inquietante, per imprimere in immagini irripetibili questo percorso mai pensato, solo immaginato, o forse solo sognato.


Il nome del progetto nasce in forma apparentemente didascalica: Circus come "gioco" rappresentativo, luogo deputato della figura grottesca che calca il palcoscenico figurativo, d'altronde Persefone, la protagonista, nasce come danzatrice dal volto triste e trasognato, acrobata di un circo dell'assurdo illuminato da luci fosche, dai colori rancidi e sporcati. Ma Circus, così come lo abbiamo tradotto, è anche il "cerchio", la linea senza fine in cui si svolge il percorso tematico alla base della storia: il tema della nascita e della morte insieme, il tema della circolarità e della ripetitività al'infinito del mito (per questo il nome Persefone), che vive il duplice universo che la ospita, gli inferi e la terra, come passaggio tra sogno (incubo) e realtà. Forma mitologica poSt moderna, la nostra Persefone è la ragazza che mangia della conoscenza, che si addentra nella sua terra straniera e guarda la sua Ombra consegnandosi alla morte suo malgrado; simboleggia la rinascita e il suicido definitivo dell'anima di una bimba "caruso" (uccisa, come tanti suoi coetanei ad inizio secolo, dalla barbarie nascosta dietro il falso progresso della cosidetta macchina della modernità) attraverso un percorso compiuto a ritroso, dal buio di una miniera di zolfo fino alla fabbrica mineraria che, che di quell'anima e dello stesso zolfo, è generatrice e tomba. I sogni di zolfo sono le fantasie rinchiuse nella tomba oscura delle profonde grotte di miniere dimenticate che silenziosamente vengono fuori come mulinelli di polvere impazziti, sono le urla mute di bimbi morti nella propria incoscienza e per l'avida ignoranza di uomini senz'anima; sono le immagini riflesse di mondi sconosciuti, che riescono ad imprimere la propria traccia d'esistenza attraverso l'apparizione di un "essere" nato in un sogno, che cerca di rivendicare la libertà di queste piccole vittime. Persefone è il simbolo IDEALIZZATO di un mito, del suo ripetersi attraverso schemi consolidati, spazi rarefatti e materia viva, fiori e fuoco, spighe di grano e macchine spaventose cristallizzate nella cenere, un medaglione a forma di cuore "rosso fuoco" che contrappone la propria forza evocativa al grigio congelamento dell'atmosfera e dell'ambiente: ovvero quella nebbia multiforme ed immobile che fa da teatro all'impossibilità di amare ed essere ri-amati, essere vivi, essere SE STESSI.
Persefone si accorge di sé, attraverso il suo doppio, visto allo specchio, e diviene capovolgimento dello schema arcaico di riconoscimento della realtà attraverso l'annullamento di se stessi: lei torna se stessa, un'anima che però non ha controparte fisica (reale tout court) ma semplicemente come riflesso di un desiderio mai compiuto, mai soddisfatto, quello di uscire fuori da una realtà prevaricatrice, violenta e ladra d'amore, per tagliare definitivamente il cordone che la lega a quest'ultima. Desiderio del desiderio, immagine di un sogno che evoca, senza tradurla, la verità dei gesti e delle azioni, PERSEFONE rappresenta semplicemente se stessa, e, una volta conquistata la propria offuscata identità, senza ragione di esistenza, vorrà privarsene.


STORIA Una bimba sale la china ruvida e impervia di miniere nel deserto, un puntino polveroso che illumina il buio di una gola senza fine che urla dentro la montagna, trascinando all'aperto gerle ricolme di pietre sulfuree. Una danzatrice dall'aria trasognata accarezza la sua memoria disegnando figure e colori che nel pensiero fan tutt'uno coi rumori e le risate di un circo senza nome, un'immagine strappata dai ricordi di un muro di paese, in quell'angolo di mondo in cui le urla vengono soffocate dallo stridere delle macchine, dal ruggito del ferro che rende meschini gli uomini che ne dominano il funzionamento. La bimba è sola col suo pensiero, unica fonte di salvezza per un corpo privato della dignità e del diritto ad essere, a vivere, a giocare senza temere di subire percosse, o peggio, essere violentato; così l'immagine di un'eroina inventata, vestita di luci e colori crea conforto al grigio della sabbia che accieca chi trascina il proprio tempo in un giacimento di zolfo. La bimba è condannata all'oscurità sotterranea, ma la sua creatura immaginifica, Persefone, può portarla lontano, farla danzare nel vento volteggiando appesa alle nuvole di un cielo mai visto.....sono io, Persefone, e la bimba mia creatrice è il motivo per cui sono tornata, inconsapevole dei miei stessi desideri, delle forze che mi appartengono.... e così proverò a vincere questa lacerante attesa, a frantumare il cristallo che mi imprigiona per provare a prenderla, portandola via da questo mondo tremendamente umano, l'afferrerò e chiederò anche il vostro aiuto provando a spingerla verso le vostre braccia accoglienti, cercando salvezza non più nella falsità meschina che cinge le menti dei benpensanti, ma verso l'affetto che solo un abbraccio può dare....e così, stringendola al cuore con la mia stessa premura, potrete alla fine capire quanto possa essere sconcertante il pulsare di due cuori tanto simili, e in quale modo e perchè uno dei due dovesse infine cessare di battere. Ravviserete nella mia mascheratura la particolarità "straziata" e inconsueta di una volubile e a tratti inconsapevole mente a lungo relegata e irrancidita. Il pubblico mi guarda in faccia e, riconoscendo il mio volto dalle riproduzioni a mezze tinte, è tutto un bisbiglio. Non vi preoccupate, la chiarezza diverrà certezza, pur nascendo, come il mio stesso illogico apparire, da quel fosco e fumoso buio che ai più è conosciuto come "tenebra". Lasciatemi dire che alle mie gesta e alle forme che ne rappresentano il compimento, non seguiranno, nonostante la vostra predisposizione ad interpretare, verità più vere della pur inspiegabile evidenza, ombre di una realtà più semplice e confortante nascoste ad arte per dare una facile carezza consolatoria ad avvenimenti che non chiedono una risposta alla ricerca dei "perchè", ma si pongono unicamente come squarcio, strappo ad una consuetudine tristemente acquisita dalla civiltà che si considera per autodifesa "normale", che vi allontanerà dalle aspettative di una messa in scena d'arte d'avanguardia. Non sarà uno spettacolo, non ripeterò le mie gesta. Sarò per questi pochi istanti che ci accomunano, il messaggio vivo di un pensiero altrimenti morto..... TenebRA_ Ho sentito gridare. O forse era la mia voce. Ma il respiro, questo no, non può essere il mio, sento il suo tocco sul mio corpo intirizzito, opprimente, la sua carezza è un graffio improvviso che accresce il mio terrore. Sto cercando la vita, ma troppo forte è l'odore della morte intorno a me, lo riconosco, come se della morte fossi stata padrona, esperta conoscitrice. Altro non posso fare che seguirne l'intensità aumentare mano a mano che cerco di spingermi oltre questo spazio che nasconde e imprigiona il mio essere. Non sono. Se il mondo ha una dimensione io mi colloco al suo fondo. La sofferenza sta diventando calore, sangue che inizia a scorrere dentro me, sto nascendo, sto gridando. Polvere.....d'improvviso un soffio di luce taglia il mio sguardo, non ha colore nè vitalità, è solo la voce di uno spiraglio che avanza, sempre più......le mani sulle forme brulicanti della terra, esofago di anime dannate, la strada per la luce ha il colore della luna immersa tra le nuvole di una notte autunnale....... Ah! risalire alla vita, dare un'occhiata alle deformità che si nascondevano ai miei occhi sommersi. Riesco a vedere il mio corpo muoversi, sento il lamento delle mie debolezze farsi vivo mentre sprigiono azioni che fatico a dimenticare. Respiro la crudeltà del mondo. Vedo la luce. Debolezza o forza: eccoti qui, è Forza. Non sai dove ti stai recando nè perchè, entra dappertutto, rispondi a tutto. Non ti ammazzeranno più che se fossi cadavere. LucE_ [...] Ah! i polmoni bruciano, le tempie rombano! la notte rotola nei miei occhi con questo sole! sento il cuore......le membra!!! La luce stende un velo acre che traccia sulla terra i primi solchi di una memoria che raffiora illeggibile, evocata ma non carpita.......sento cigolare l'enorme pala rotante che non trita più minerali e menti, ma tutto è fermo, immobile come per non farsi sentire, il respiro che mi destava si è fatto vento, onda viva di polvere e pietre, che straziano le mie ginocchia, strappano le vesti come foglie bruciate, strozzano il tentativo della terra di respirare il Sole. Poserò dunque dei fiori rossi e dei narcisi sul corpo ormai morto di questo spazio ingiallito, pensando a te, mia piccola madre martire, farò scendere lacrime nere di tortura per sublimare la tua sofferenza e farla mia. Inizio a ricordare, mi sembra di riconoscere il tuo nome gridato dal vento attraverso i vetri rotti di finestre piangenti....sto arrivando....tornerò a ritroso sui tuoi passi fragili seguendo le macchie dell'innocenza violata, ti salverò dalla follia dell'eternità. Non avrò avuto i tormenti dell'anima sacrificata al bene se non seguirò questa luce severa come i ceri funebri. Mi nutrirò di fuoco, per spargere cenere soffiando sulle gesta del tuo passato, porgerò grano e spighe ai tuoi avi, così da ricambiar con rispetto e devozione, la cura che gli spiriti hanno per te in serbo........non piangerai, perchè non hanno lacrime gli angeli che muoiono ancor prima di essere nati. PuRGAToriO_ [...] e vedevo un mare di fumo e fiamme nel cielo; e, a sinistra e a destra, tutte le ricchezze avvampare come un miliardo di boati....l'aria è tornata rancida, in questo mattatoio di ferraglie, dove la vita si stancava di essere e parlava lingue sconosciute.....hai sfiorato le lamiere con l'incertezza, specchiando la tua anima che assumeva le forme di animali impauriti....le forme che l'uomo aveva posto intorno a te, che divenivano di volta in volta fauci nere e cigolanti di pupazzi inimmaginabili, attori di un teatro degli orrori affollato di spettri e visioni.......sento il dolore tuo, ma vedo la povertà di una civiltà animalesca.......gli uomini con la testa riempita di cera, meccanici del nulla affaticati dall'inseguire la morte a tutti i costi, meglio se farcita di una sofferenza insopportabile.....com'è lugubre questo palco sporco di pensieri mai sorti, posatisi sugli oggetti e agli angoli del pavimento, fanghiglia ignorante senza il minimo accenno di colore.....e allora si, tingerò queste tremende tele dimenticate con i raggi del tuo cuoricino stanco, affannato dalla ripide salite verso il nulla, e così verdi e rossi diverranno i graffi subiti, ammanterò di bianco bagliore le linee spigolose delle vaporiere......salderò il debito con la realtà danzando un sabba scherzoso, prendendomi gioco del male....il male, a cui presto sarò costretta a tornare.....il buio sta per cingermi, sento il suo fiato marcio, putrido di vecchiaia, insensato, come la violenza che nascosta ti aveva segnato.... DiscESa_ Dov'è dunque l'oscura caverna al di là della quale è la tenebra, il fuoco, il demoniaco, ed altresì le ricchezze di Plutone? Mi specchio per guardare infine la mia immagine.....ultimo gesto prima di perdere nuovamente la vista....la mia stanza ha assunto le sembianze di scatola ammuffita, riempita da membra incancrenite, soffocante, velata solo dalla vaporosa essenza di tragedie passate. Sto bene in questo silenzio.......la caverna ha ritrovato la propria muta vitalità, eccolo, il gracchiare della sabbia sulfurea che vien fuori dalle trivelle, sembra un ronzio sinfonico suonato da un quartetto di grate arrugginite.....la musica dell'inferno doveva pur esser questa se un sorriso beffardo sta solcando il mio viso....com'è bello il mio viso, com'era dolce la bimba che di queste forme ha fatto un privato vanto.....malizioso spirito mai uscito dal proprio guscio, eccomi qui a farti vivere gli ultimi attimi di questo piacevole tormento......nasconditi dietro le mie forti braccia d'acrobata, ti difenderò io dalla fame della realtà, ti strapperò via dagli artigli della disumanità.......La luce, la luce non è più; anche il respiro adesso è diventato freddo.........sento le parole del mio signore venutomi a cercare, pensa di prendermi, di chiudermi nel suo tetro rifugio d'anime per farne nuovamente la loro regina...il mio signore si, colui che dell'infamia fa una gloria, della crudeltà un fascino e io lo ascolto.....mi tagliuzzerò forse per tutto il corpo per farlo trasalire, farò dei tatuaggi così da diventare ai suoi occhi ripugnante....la mia ricchezza, il suo anelare, la vorrei macchiata di sangue dappertutto....o forse no, forse del sangue non posso più pensare, ricordandomi di te, seme della mia rinascita, non maschererò la mia figura dietro ulteriori colori, no, lascerò allora che il silenzio mi giunga in gola, strozzato, come un narciso che lentamente si strappa nelle mani di un avventore innamorato............come ti sembrerà strano, quando io non ci sarò più, quello che hai passato. Quando non avrai più le braccia sotto la nuca, nè il mio cuore per il tuo riposo......ecco, mi abbandono alla leggerezza, come quando tu dicevi a tuo zio "ti prego, fammi una carezza!".

The Circus of Sulfur Dreams
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The Circus of Sulfur Dreams

RICCARDO LOPEZ presenta da un'idea di Riccardo Lopez e Sylvia di Ianni THE CIRCUS OF SULFUR DREAMS (Il cerchio dei sogni di zolfo) L'idea nasce d Read More

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