GIOVANNI SALVARO, CON LA MIA OPERA <<MARCO>> PER LE PIAZZE DI TORINO.

CHI C'E' C'E' CHI NON C'E' NON C'E'
Quella piazza, in quel 10 gennaio 2014, era a disposizione di tutti e la notizia della manifestazione (vietata) era di pubblico dominio. Certo ci voleva un bel coraggio a presentarsi in piazza con la mia scultura, poiché la Torino radical-chic e tutta la sinistra fino ai settori più estremi era in forte opposizione al concentramento di quel giorno. 
Il tam tam mediatico l'aveva bollata come manifestazione (s)fascista composta da <<violenti provocatori>>. E in quei giorni come un mantra si ripeteva che quei <<picchiatori>>. pretendevano con la forza e le minacce che si attuasse una serrata dei negozianti in città. Tutti ci ricordiamo di quelle voci insistenti che circolavano in città. 
Così i <<forconi >>venivano boicottati anche con delle contromanifestazioni e le feroci polemiche contro i manifestanti erano presenti ovunque. 
Detto questo è facile intuire che chi non c'era in quella piazza in quel preciso giorno è perché lì non voleva esserci. E' fuori discussione. Ricordo che lì c'era la manifestazione vietata dei <<forconi>>, non la contromanifestazione. Era un appuntamento scomodo, privo di salvagenti e carico di tensioni. In controcorrente e fuori dall'omologazione. Anche dell'arte "indipendente". Allora non si trattava di una passeggiata per "tirare" foto e fare selfie con le tricolori bandierine. Tutt'altro.
La convinzione generale era che in quel giorno ci sarebbero stati nuovi scontri, così i più sceglievano comprensibilmente di tenersi alla larga per non rischiare di restare coinvolti e per non confondersi con i << violenti>>. 
Ragione vuole è che invece doveva essere quella piazza la sede per discutere della mia opera, in modo diretto. 
Marco ed io c'eravamo non certo per spaccare tutto, ma per dare testimonianza dell'arte indipendente, quella genuina. Che non teme di mostrarsi anche nelle circostanze più contraddittorie. Rischiando in prima persona, mettendoci la faccia: la nostra. 
 Tutt'altra cosa i tardivi tentativi di chi disertava la piazza per cercare di recuperare l'irrecuperabile a cose fatte e finite per il meglio . E' sufficiente pensare a cosa rispondeva quella giornata per comprendere che quella piazza con <<MARCO>> aveva una ragione solo per i pochi presenti. Gli assenti avrebbero dovuto solo prenderne atto. E niente altro.
GIOVANNI SALVARO
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GIOVANNI SALVARO

GIOVANNI SALVARO PERFORMING DICEMBRE 2013 TURIN

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