Morte, Che strana parola. La temiamo, al solo sentirla
un velo di angoscia si posa sui pensieri eppure ne siamo
stranamente attratti.
Quante volte ci siamo domandati se ci fosse vita dopo la
morte? La risposta è ovviamente un mistero, ma è altrettanto
affascinante osservare ciò che continua ad accadere
a chi veglia e si prende cura di quella candela spenta.
Nella Madre, vi era un nucleo irradiante, irriducibile: mia madre.
Mi sento sempre dire che il mio dolore è più profondo perché ho
vissuto tutta la mia vita con lei; ma il mio dolore è determinato da
chi lei era; ed è perché lei era chi era che io ho vissuto con lei. Alla
madre come Bene, lei aveva aggiunto la grazia di essere un’anima
particolare. Come il Narratore proustiano alla morte della nonna,
io potevo dire: «non solo mi stava a cuore soffrire, ma anche
rispettare l’originalità della mia sofferenza»; quell’originalità era
infatti il riflesso di ciò che vi era in lei di assolutamente irriducibile,
e perciò stesso perduto totalmente e per sempre.

Roland Barthes
La camera chiara
Visitatori
Published:

Owner

Visitatori

Published:

Creative Fields