Is an unpublished children's story about Sunday lunch with family

"Domenica è il pranzo da nonna Viola."

"Quando arrivo a casa della nonna si sente un gran chiasso provenire dalla cucina e quando entro trovo distese di gnocchi appoggiati su canovacci sbiaditi e sbiancati di farina. La nonna mi dà una forchetta per stampare su tutti delle righe e farli più belli, che così li mangia anche la zia Lucilla."

"Nonna sorride e aggiunge a bassa voce avvicinandosi al mio orecchio: - Tua mamma è un gigante molto agile, se vuole qualcosa non c’è niente che la fermi o la scoraggi: da piccola che è diventa enorme tanto che se piove la sua gonna si trasforma in un gigantesco ombrello e sotto di lei ti puoi perfino riparare.- La nonna mi racconta tante cose della mia famiglia, lei ci conosce tutti come le sue tasche."

"Ora che gli gnocchi sono stati cucinati e le porzioni sono nei piatti, tutta la famiglia si siede a tavola e io ho il mio posto accanto alla nonna. E’ mio da sempre, lo so perché la nonna ha ricamato un cuscino giallo e blu per farmi arrivare meglio al piatto e da quel lato del tavolo c’è il mio cassetto dei fagioli."

"Zia Lucilla sembra contenta, guarda nel piatto e mi dice che le righe degli gnocchi le ho fatte perfette. Sono felice ma la mamma non molto: è impegnata a gesticolare cercando di comunicare a mio fratello Luigi di pulirsi la bocca che è sporca di sugo, lui si limita a guardarla con aria perplessa."

"Nonna Viola guarda papà e ride di gusto, la sua pancetta rotonda saltella e ogni tanto le scende addirittura una lacrima. Le chiedo se sta bene, lei risponde rassicurandomi: -Queste son sorrisi non lacrime!- e aggiunge -Ridere non è mai superfluo in famiglia e grazie a papà è impossibile perdere anche solo un sorriso!"